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mercoledì 15 aprile 2015

Discarica di Giani. Presa di posizione del Pd locale sull'atto ingiuntivo della Regione

LAGO – Dura presa di posizione del Pd locale sulla questione dell'atto ingiuntivo che la regione Calabria ha inviato al Comune per il recupero di 160 mila euro serviti per la progettazione della discarica di Giani.
L’Amministrazione Cupelli, a gennaio 2014 – a seguito delle proteste di cittadini, comitati, associazioni ambientaliste e dei comuni limitrofi, oltre allo stesso Pd di Lago – chiese alla regione Calabria una proroga di sei mesi per la realizzazione della discarica per rifiuti speciali non pericolosi, e nell'estate successiva, la rimodulazione del progetto in impianto di compostaggio e centro di smistamento per la raccolta differenziata.
«Nei fatti – ricorda il circolo Pd -, il Dipartimento della Regione Calabria nel luglio 2014 (Amministrazione centro-destra) non autorizzava alcuna variante, ma diffidava il Comune di Lago a procedere secondo quanto sancito dalla convenzione a suo tempo stipulata, pena la revoca del finanziamento e la restituzione della somma di € 160.000,00 anticipata per la progettazione».
«Alla luce di ciò, il PD di Lago – è scritto nel manifesto diffuso nei giorni scorsi - si chiede come mai si sia potuti arrivare all'attuale situazione e perché l'Amministrazione non abbia dato risposte alle comunicazioni pervenute nei mesi precedenti l'atto ingiuntivo, presentando a tempo debito le relative controdeduzioni. Perché, inoltre, è stata ignorata la comunicazione di revoca del finanziamento arrivata nel dicembre 2014 senza preoccuparsi minimamente di quello che da lì a poco si sarebbe puntualmente verificato?».
Il circolo dei Democratici evidenzia, inoltre, «un'inadempienza gravissima ed irreparabile che espone a gravi rischi finanziari l'Ente comunale (già in dissesto) e l'intera cittadinanza, compromettendo ulteriormente la già precaria erogazione dei servizi. Motivo che ha spinto la stessa Amministrazione Comunale di Lago ad appellarsi in via eccezionale, al Presidente della Repubblica».
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